StromboliScuola estiva 2009 – “Educazione Ambientale sul territorio di Stromboli”Sono le ore 20.25 del 06 settembre 2009 e gli ultimi “irriducibili” partecipanti della “Scuola estiva Anisn”, sede di Messina, sono in attesa dell’aliscafo che li riporterà a Messina. Quest’anno l’attività di studio riguardava il territorio di Stromboli, che ricade nella R.N.O “Isola di Stromboli e Strombolicchio”e che riveste un’importanza vulcanologica internazionale. Alle ore 10.00, del giorno 04 settembre 2009, l’isola ci accoglie con la sua luce, la quiete, al molo pochi isolani. Attraversato il piccolo centro di San Vincenzo, che è il cuore turistico di Stromboli, un borgo molto animato nei mesi estivi, con le sue stradine, negozi, boutique, e la grande chiesa settecentesca di San Vincenzo, arriviamo ai nostri alloggi. Qui prendiamo in esame il materiale che ci è stato fornito: il programma, l’informativa sull’isola di Stromboli e la cartografia tracciata dei luoghi e dei sentieri oggetto di visita e lettura. Mancano alcune ore all’appuntamento ma senza un accordo, dopo pochi minuti, ci ritroviamo tutti in spiaggia a godere di un giusto refrigerio alla giornata assolata. Dal mare possiamo osservare le coste e le colate laviche sulla Sciara del fuoco. Incrociamo anche lo scoglio chiamato Strombolicchio, che oggi si trova ad circa un 1,5 Km dallo Stomboli e si presume possa essere un cono collaterale, di formazione recente. Percorrendolo da Ginostra, si gode la spettacolarità del paesaggio vulcanico sul Frontone e sui Vancori che incombono dall’alto; laddove il sentiero interseca il vallone di Rina, si ammira la bellissima sezione geologica con colate di lava basaltica nera alternate a materiali piroclastici e di alterazione; ancora avanti si ha la visione di un tratto costiero ad elevata energia come dimostra la presenza di grandi massi neri di basalto perfettamente sferoidali; proseguendo si rinviene la tipica crosta ferruginosa di alterazione del basalto, talvolta con fenomeni eccezionali di alveolizzazione dovuti all’azione dello spray marino; al centro del sentiero si ammira la tipica morfologia di lava a corde e più avanti, un filone lo attraversa correndo dall’alto del Frontone verso la costa; alle Secche di Lazzaro si ammira la spettacolare sezione geologica con depositi piroclastici e colate di fango e ceneri. Da Secche di Lazzaro è godibile lo spettacolare panorama sui depositi piroclastici disposti a franapoggio verso est (Cugno Aghiastro). Arrivati alle Secche di Lazzaro, ecosistema costiero di grande importanza, nonché rifugio di barche, pescatori e bagnanti, con un percorso attraverso il labirinto delle Secche, alcuni di noi arrivano a visitare il geosito sottomarino, formato da quattro archi naturali in roccia, facilmente osservabili per la limitata profondità, gli altri si limitano ad un tuffo in quelle acque cristalline che sicuramente rinfrancano dalla fatica e dalla calura. Segue la cartografia informativa del tracciato e l’ubicazione sul territorio stromboliano |
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